giovedì 21 luglio 2011

I moduli made in EU

Una delle novità introdotte dal Nuovissimo Conto Energia è il bonus del 10% per gli impianti "il cui costo di investimento, per quanto riguarda i componenti diversi dal lavoro, sia per non meno del 60% riconducibile ad una produzione realizzata all'interno dell'Unione europea". Per poter richiedere la maggiorazione, il GSE specifica poi la necessità di avere una certificazione da un ente terzo con "la verifica delle condizioni relative alla realizzazione dei moduli e deve essere attestata attraverso un certificato di ispezione di fabbrica (Factory Inspection) rilasciato da un ente terzo notificato a livello europeo in ambito fotovoltaico".

Questa iniziativa è senz'altro molto lodevole, volta essenzialmente a valorizzare sul mercato i produttori di moduli europei o esteri che realizzino componenti fotovoltaici all'interno della UE.

Ci sono però alcuni gravi problemi, almeno per il momento:
  • gli operatori, nei giorni scorsi, hanno portato all'attenzione dell'opinione pubblica e delle istituzioni, che nessun produttore dispone, per il momento, dei mezzi per poter produrre tale certificazione, nè tantomeno è stato designato, a livello europeo, un ente che faccia le ispezioni. Per poter iniziare tali procedure saranno necessari ancora diversi mesi;
  • è ancora molto incerto il meccanismo posto alla base dell'attribuzione del made in UE nel caso di moduli fabbricati all'esterno dell'Unione Europea e che contengano almeno un componente (ad esempio silicio, wafer o celle) di produzione europea. Infatti il controllo della provenienza della materia prima appare ancora molto difficile;
  • l'incertezza poi è maggiormente amplificata se si pensa che attualmente ci si trova ancora in un regime definito "transitorio" e che la regolamentazione definitiva si avrà solo a partire dal primo luglio del 2012.
Il presidente del Gifi Valerio Natalizia ha scritto al Ministero dello Sviluppo Economico per chiedere delle regole chiare sull'applicazione di questo bonus e chiedendo la possibilità di poter produrre, fino all'adeguamento, una dichiarazione sostitutiva.

Nel frattempo alcune aziende produttrici di moduli fotovoltaici stanno emettendo delle certificazioni indicando che il prodotto rispetta il 4° CE e le relative linee guida.
Analizzando questi certificati però si nota che non sembrano essere in linea con quanto dichiarato dal GSE, perchè manca la "Factory Inspection" rilasciata dalla casa produttrice e prodotta da un ente certificatore.

Si può facilmente prevedere, per il prossimo futuro, che tutte le pratiche caricate con le autocertificazioni prodotte dalle aziende verranno bloccate e verrà richiesta la produzione dell'idonea documentazione da inviare entro 30 giorni (pena la decadenza del bonus).

Ancora una volta, questa nuova incertezza è frutto, secondo l'opinione di chi scrive, della separazione di competenze, tra chi ha legiferato e il Grande settore delle Rinnovabili e delle certificazioni.

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