martedì 3 maggio 2011

Si "decide oggi" per il Quarto Conto Energia

Dovrebbe concludersi oggi l'Iter per la nascita del Quarto Conto Energia

di Pasquale Locoro


Si attende l'approvazione del Quarto Conto Energia ormai da 61 giorni. Giorni questi, trascorsi dal 3 marzo (data indicata in un primo periodo come quella decisiva per avere l'approvazione del decreto), di ansia e di incertezza per chi ha investito nel settore fotovoltaico, per i numerosi lavoratori impiegati in questa "industria verde".
L’iter per la nascita del Quarto Conto Energia sta proseguendo a passi di lumaca anche a causa della mancata approvazione delle Regioni. Alcune novità che dovrebbero essere introdotte riguardano dei premi (in aggiunta agli incentivi) per gli impianti che andranno a sostituire coperture in amianto ed un premio del 10% anche a chi utilizzerà moduli fotovoltaici italiani o europei. Ci saranno delle novità anche sulla definizione di “Piccolo impianto” che comprenderà realizzazioni fino a 1 MW di potenza sugli edifici ed inferiori a 200 kW a terra, oltre che su edifici delle Pubbliche Amministrazioni di qualsiasi potenza. Misure incentivanti sono previste per i condomini con impianti fino a 20 kw di potenza. Verranno fissati dei tetti di spesa per i grandi impianti nella misura di 300 milioni di euro per il 2011, 212 per il primo semestre del 2012 e 161 per il secondo semestre del 2012. Si stima così di raggiungere una potenza installata di circa 2.700-3.000 MW. Dal 2013 entrerà poi in vigore il modello tedesco e per i grandi impianti sarà istituito un registro gestito dal GSE.

In questo "quadretto" si inserisce la "lite" con le Regioni e i contrasti tra il Ministro
Prestigiacomo e Romani. Che cosa divide i due ministeri? La premessa è che secondo il "quarto conto energia" l'incentivo scende di mese in mese. Secondo il ministro dello Sviluppo economico, la tariffa incentivante cui si ha diritto va calcolata al momento dell'allacciamento dell'impianto solare alla rete elettrica, e cioè quando i pannelli cominciano effettivamente a produre energia. Per la Prestigiacomo, sarebbe più giusto che la tariffa venisse fissata al massimo entro due mesi dal momento della conclusione dei lavori di costruzione, in modo che chi investe abbia la certezza dell'incentivo e della sua entità anche in caso di allacciamento ritardato. Dopo le polemiche dei giorni scorsi sembra fatta la pace tra Prestigiacomo e Romani. La proposta del Ministro dell'Ambiente sugli incentivi non vuole favorire abusi: invece «è un punto fondamentale del decreto, non a caso proprio su questo aspetto si sono pronunciati Camera e Senato all'unanimità. Il problema è la questione dell'allaccio che non avviene quasi mai nei tempi previsti dai gestori di rete e messi per iscritto quando il proponente inizia il suo iter. Immaginiamoci a quali ritardi andremo incontro adesso che c'e stato un boom di richieste. Poiché l'incentivo andrà rapidamente a scendere, è chiaro che se c'e un ritardo nell'allaccio si va a incidere pesantemente su quanti hanno realizzato l'impianto sulla base di un determinata previsione economica». Di parere opposto lo Sviluppo economico secondo il quale fidarsi delle autocertificazioni di fine lavori può lasciare spazio a qualche abuso, e comunque gli allacciamenti dei piccoli impianti sono svolti dall'Enel in meno di un mese (nel 99,7% dei casi), mentre l'ipotesi dell'Ambiente di fissare in due mesi il limite è un rischio quando l'incentivo scende di mese in mese.

I tempi di intervento per l'allacciamento alla rete elettrica restano un problema che dovrebbe essere afforntato, magari affidando in un futuro non troppo lontano, la gestione anche ad altre società accreditate (secondo delle procedure tecniche specifiche), in modo così da ripartire gli interventi ed alleggerire sia il lavoro dell'ENEL che di Terna.
Speriamo che oggi avvenga la firma e che finalmente si possa relmente lavorare tutti insieme per il bene del nostro amato Paese.

AGGIORNAMENTO: Ancora una volta anche ieri la firma è stata rimandata. Sul sito ZeroEmission è disponibile la nuova versione della Bozza circolata in Consiglio dei Ministri.

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